Un giardino per Luisa, per la "Giornata dei Giusti fra le Nazioni"

Date evento: 
Mercoledì, Febbraio 13, 2019 - 00:00
Luogo: 
Como, Scuola media G. Parini, Via Gramsci

La testimonianza dell'Istituto Comprensivo di Como Centro
Il 13 febbraio 2019, presso l'aula Rusca della scuola media G. Parini, è avvenuto l'incontro con Ambra Garancini dell'Associazione Iubilantes e con Annamaria Samuelli dell'Associazione Gariwo.
Alla presenza della classe 3^ C della Parini, gli alunni della 5^ A della scuola primaria Gobbi hanno illustrato la biografia della nostra concittadina LUISA COLOMBO con lo scopo di promuovere tra le giovani generazioni il ricordo delle sue semplici azioni di bene e di dedicarle un piccolo spazio memoriale nel giardino dell'asilo Sant'Elia in occasione della Giornata europea dei Giusti  (6 marzo 2019)

  "La maestra Antonia ci ha raccontato una storia interessante tratta dal libro "Como ultima uscita" di Rosaria Marchesi e dopo, con parole nostre e consultando il testo, abbiamo scritto la seguente biografia.

BIOGRAFIA DI LUISA COLOMBO vedova ANDREANI
Siamo a Como, è l'autunno del 1943 e nella prigione secondaria di via De Cristoforis, qui a Como, si svolge una vicenda interessante che vale la pena raccontare e ricordare.
Anche a Como i poveri Ebrei sono braccati dalla polizia italiana e da quella tedesca per le leggi razziali promulgate prima dalla Germania e poi anche dall'Italia,
Molti, sentendosi perseguitati, cercavano rifugio in Svizzera perchè come paese neutrale offriva salvezza a chi riusciva a superare la frontiera, ma era difficoltoso entrare. La polizia conosceva questa situazione e dunque teneva sotto controllo le zone vicine al confine, per questo a Como ci furono tanti arresti.
Gli Ebrei arrestati erano quindi molti e nella prigione di San Donnino non entravano tutti, così le autorità dovettero cercare altri luoghi per rinchiuderli in attesa di trasferirli nel carcere di Milano e poi in quello di transito di Fossoli di Carpi (Mo), prima di inviarli in Germania.
Nella prigione di via De Cristoforis, ricavata in uno stabile di una grande fabbrica, vengono rinchiuse tante persone che non si erano mai viste prima: erano persone molto tristi che sentivano il terribile destino di essere perseguitati ed erano disperati di non conoscere il loro futuro .
Di questa drammatica situazione viene a sapere Luisa Colombo: era nata a Bregnano il 10 gennaio 1920, aveva 23 anni, era una crocerossina e viveva nei pressi di via De Cristoforis dove suo padre aveva anche un negozio. Infatti, quando arrivavano gli Ebrei, le clienti lo tenevano informato. Il padre le suggerì di andarli a trovare, ma non si poteva.
Allora la nostra coraggiosa crocerossina Luisa Colombo chiede e ottiene dal maresciallo dei carabinieri di poter entrare nella prigione per dare conforto e solidarietà ai prigionieri .
Infatti nel periodo in cui i prigionieri sono stati lì rinchiusi, tutti i pomeriggi Luisa li andava a confortare portando loro una parola di comprensione, un abbraccio, la sua compagnia. Suo padre non sapeva cosa Luisa stesse facendo, continuava solo a dirle di stare attenta, ma lei, sensibile alla situazione di quella povera gente, non lo ascoltava perché sentiva forte il desiderio di aiutare quei bisognosi.
Un giorno la signora Luisa viene incaricata dall'avvocato Edoardo Orsenigo per aiutare a far scappare uno dei prigionieri: Victor Altaras Lui aveva ideato un piano: al piano di sotto alla prigione c'era un terrazzino dal quale si poteva poi scappare. Il problema era raggiungerlo: si poteva tramite una finestrella raggiungere il tetto e poi con una scala farsi scivolare sul terrazzino stesso...una scala che qualcuno doveva portare. Luisa viene incaricata di favorire tutto questo, al calar delle tenebre, accompagnando poi il prigioniero in un luogo sicuro. La giovane Luisa accetta e senza preoccuparsi che potesse succederle qualcosa, aiuta quella notte a far fuggire non solo Victor Altaras, ma anche Chaim Relles. Successivamente riesce a far fuggire altri due prigionieri che si chiamavano Gualtiero Schubert e Fritz Michaelis.
Di questi prigionieri che sono riusciti a fuggire aiutati da lei, Luisa viene a sapere che tre erano riusciti a scappare rifugiandosi in Svizzera, il quarto sentì dire che se l'era "cavata" anche se non ebbe notizie certe.
La nostra coraggiosa crocerossina riuscì a ricevere notizie dagli altri prigionieri che erano stati trasferiti a Fossoli di Carpi: ricevette lettere fino a che non li portarono ai campi di concentramento in Germania da cui non tornarono mai più.
È significativa questa storia perché far del bene è importante. Al di là dell'aiuto In particolare dato agli Ebrei, Luisa Colombo ha voluto manifestare la sua coraggiosa solidarietà e il suo grande altruismo per le persone bisognose.
È per questo che la nostra concittadina merita di essere ricordate e onorata da tutti noi.
Il nostro Istituto (Comprensivo Como centro città) per riconoscere al meglio la sua memoria, chiede che di Luisa Colombo si ricordi che è stata insignita dal titolo di GIUSTA e che qui nel quartiere dove lei è vissuta da giovane, venga realizzato un piccolo spazio  a lei dedicato nei pressi dello stroico Asilo Sant'Elia o in altro punto della zona.

Gli alunni della classe 5a A della Scuola Primaria "Severino Gobbi"

 

 

Luisa COLOMBO a 18 anni

da R. Marchesi, Como ultima uscita. Storie di ebrei nel capoluogo lariano 1943-1944

 (si ringrazia  Rosaria Marchesi) 

Luida Colombo, in divisa da crocerossina, a 18 anni

 

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